sabato 4 agosto 2018

RAT - Training Autogeno Respiratorio per la preparazione al parto

I corsi di preparazione al parto sono molto diffusi e quasi tutte le gestanti ne seguono uno per prepararsi ad affrontare nel migliore dei modi l'esperienza della nascita del proprio bambino.

In questo post voglio descrivere quello che secondo me è il Corso di preparazione alla nascita "ideale", ben consapevole che spesso la realtà non sempre corrisponde alle aspettative.

Perché è utile corso di preparazione al parto?  


Un buon corso, dunque, non dovrebbe limitarsi ad aiutare la donna a partorire meglio, ma anche affiancare i futuri genitori nella progettazione del nuovo ruolo che li attende.



Per secoli l'assistenza al parto è stata appannaggio delle donne, che si aiutavano tra di loro attingendo al sapere della tradizione e alla propria esperienza personale: esperte per il solo fatto di aver già partorito.

Finché la medicina non si è occupata dell'assistenza al parto, questa funzione veniva assolta dalle donne, le levatrici. Esse avevano un ruolo importante, poiché sapevano dare conforto e aiuto psicologico alla donna spaventata e sofferente, ma le loro pratiche, tra empirismo, superstizione e false credenze, potevano rivelarsi addirittura dannose per il parto stesso.
Quando la medicina scese in campo per aiutare la donna a partorire, le cose non andarono meglio. Fin dai tempi degli Egizi, abbiamo notizia di tecniche e manovre per aiutare la donna a partorire, e di rituali che richiedevano l'intercessione dei sacerdoti. I rituali erano innocui, e probabilmente utili sul piano psicologico, mentre le manovre mediche erano spesso devastanti per la madre e per il bambino.
L'ignoranza e la superstizione caratterizzarono l'assistenza al parto per secoli, provocando spesso più morti rispetto a quando le donne partorivano nella propria casa, lasciando che la natura facesse il proprio corso. In ogni caso, gli obiettivi dell'assistenza medica al parto erano sempre legati a far uscire il bambino dal ventre della madre, vivo o morto che fosse, e, in ogni caso, a privilegiare la vita della madre rispetto a quella del figlio.
La preoccupazione di trovare dei metodi per lenire il dolore di parto e soprattutto per smorzarne la componente ansiogena è relativamente recente.
La "capostipite" è stata Madame Le Boursier Du Coudray, che nel 1777 tenne nella provincia francese dei corsi gratuiti dedicati alle donne che si preparavano a diventare madri. Ebbe un notevole successo, ma restò un caso isolato.
Solo molti anni più tardi rinacque l'interesse per l'aspetto psicologico della preparazione al parto, soprattutto studiando l'aspetto suggestivo dell'aiuto da dare alla gestante, in linea con il grande interesse che l'ipnosi ebbe in campo medico dalla metà del 1800.
La psicoprofilassi moderna, abbandona gradualmente l'ipnosi, per prestare attenzione ad altri aspetti: il sostegno psicologico, la conoscenza dei meccanismi del parto, l'apprendimento di comportamenti efficaci.
Su queste basi, abbiamo i corsi di "Nascita senza paura" di Grantlly Dick Read, all'inizio del Novecento, quelli di "Parto senza dolore" di Fernand Lamaze e i Corsi di Training Autogeno di I.H. Schultz, creati da esperti del metodo di Schultz che lo adattarono alle esigenze della gestante.
Il Training Autogeno è tuttora ampiamente utilizzato nella psicoprofilassi ostetrica per prevenire il dolore di parto e per preparare psicologicamente la gestante al parto.
A metà degli anni 50, Umberto Piscicelli, Medico esperto di Psicosomatica del Policlinico Gemelli di Roma, ha messo a punto un metodo che prende le mosse dal TA, adattandolo alle specifiche esigenze della gestante: si tratta del RAT, acronimo di Respiratory Autogenic Training,Training Autogeno Respiratorio.
Il metodo di Piscicelli affiancò il TA si Schultz, e, dagli anni 70 lo superò, diffondendosi nei Corsi di preparazione al parto attivati negli Ospedali, nei Consultori e dai Professionisti privati.


Perché può essere utile un corso di preparazione al parto?

Secondo la mia esperienza, è utile seguire un percorso per affrontare con consapevolezza un momento vitale nella storia di una coppia.
Si partorisce comunque, anche senza aver seguito un corso, e nel passato non si dedicava tanta attenzione alla preparazione a un evento naturale.
Oggi si decide con sempre maggiore consapevolezza di avere un figlio, e il momento per averlo, e anche la accoglienza del nuovo nato può avvenire tramite un percorso di conoscenza.
Un corso di preparazione al parto è utile per affrontare al meglio il travaglio e il parto, e per questo vengono insegnate delle tecniche per ridurre al minimo la sofferenza.
Ma il valore che desidero aggiungere all’insegnamento delle tecniche è una riflessione su che cosa significhi diventare genitori. 
Non è dunque soltanto un corso per aiutare la donna a partorire, ma anche per affiancare i futuri genitori nella progettazione del nuovo ruolo che li attende.
L’angolazione di questo corso è psicologica: sono psicoterapeuta e affronterò gli argomenti prevalentemente dalla mia ottica.

Quello che non si conosce fa paura

Quello che non si conosce fa paura. La paura fa aumentare l’ansia e l’ansia ingenera tensione, anche muscolare. La tensione muscolare aumenta il dolore. In altre parole, l’ansia è considerato il primo anello di un circolo vizioso che si articola su tre elementi: paura - tensione - dolore.
Partendo da questo presupposto, gli incontri prevedono alcune nozioni sulla fisiologia della gravidanza e del parto e sui meccanismi neurofisiologici del dolore di parto. Dobbiamo anche sapere come si svolge il travaglio, che cosa accade durante tutto il periodo e che cosa accede durante il parto. In questo modo è possibile smorzare la componente emotiva che può moltiplicare la percezione del dolore.

Non soltanto per partorire

Molti corsi di preparazione al parto seguono la gestante in tutte le fasi della gravidanza, fino al travaglio e alla nascita del bambino, dedicando poi poco spazio al ‘dopo’.
La stessa sproporzione si nota anche nei libri sull’argomento: anche i più accreditati e ben fatti si limitano a poche pagine piuttosto generiche sul ritorno a casa. Secondo la mia esperienza, invece, si tratta di un momento assai delicato, sia per la neo mamma, che per il marito e per la tenuta della coppia. A mio avviso, molte situazioni, sbrigativamente liquidate come ‘depressioni da parto’, potrebbero essere evitate con una buona prevenzione. E, ancora una volta, ribadisco che per prevenire è necessario anzitutto conoscere ciò che sta avvenendo.
Per questa ragione, il corso dedica spazio al ritorno a casa e alle dinamiche psicologiche che si determinano dopo la nascita del bambino.
Il corso di preparazione alla nascita si pone l’obiettivo di preparare non soltanto all’evento fisiologico del parto, ma alla nascita, intesa come una festa, un momento forte nella vita della coppia. Ed è alla coppia che mi rivolgo, chiedendo espressamente che il futuro padre sia presente agli incontri e, se possibile, anche al parto. 
Ritengo che non solo il parto, ma la gravidanza prima e l’inserimento del bambino nel nuovo sistema, dopo, sono momenti di grande importanza e, se vengono ben affrontati, è possibile prevenire tanti problemi che spesso affiorano dopo la maternità (depressione, cattiva percezione dello schema corporeo da parte della donna, difficoltà di coppia, solo per citarne alcuni). 
Il metodo oggi più utilizzato è il RAT (Training Autogeno Respiratorio). 
Il corso si articola in sette sedute, ciascuna ripartita in due momenti distinti. Nella prima parte dell’incontro vengono fornite informazioni circa i meccanismi fisiologici e psicologici del dolore, la gravidanza, il parto, il puerperio. Sempre in questa prima parte di ciascuna seduta viene dedicato spazio alla discussione delle dinamiche psicologiche - personali e di coppia -dei futuri genitori.
Nella seconda parte dell’incontro si insegna la tecnica del RAT Attraverso una progressione di esercizi la gestante impara un tipo di rilassamento che investe sia la sfera fisica che quella psichica e di cui può giovarsi già in gravidanza. Tale rilassamento verrà utilizzato durante il travaglio e il parto per renderne l’espletamento più rapido e meno doloroso. E’ provato che la madre ben rilassata aiuta il suo bambino a nascere con minor trauma rispetto a quella tesa e spaventata. Non ultimo, il fatto di apprendere una tecnica che può essere utilizzata in proprio, anche in assenza dell’operatore, dà alla futura madre un’autonomia e un senso di padronanza di sé nel momento in cui pone le basi del rapporto che la legherà al proprio figlio.

Contenuto dei sette incontri

Il corso di preparazione alla nascita si pone l’obiettivo di preparare non soltanto all’evento fisiologico del parto, ma alla nascita, intesa come una festa, un momento forte nella vita della coppia. Ed è alla coppia che mi rivolgo, chiedendo espressamente che il futuro padre sia presente agli incontri e, se possibile, anche al parto. 
Ritengo che non solo il parto, ma la gravidanza prima e l’inserimento del bambino nel nuovo sistema, dopo, sono momenti di grande importanza e, se vengono ben affrontati, è possibile prevenire tanti problemi che spesso affiorano dopo la maternità (depressione, cattiva percezione dello schema corporeo da parte della donna, difficoltà di coppia, solo per citarne alcuni). Il metodo che utilizzo è il RAT (Training Autogeno Respiratorio).
Il corso si articola in sette sedute, ciascuna ripartita in due momenti distinti. Nella prima parte dell’incontro vengono fornite informazioni circa i meccanismi fisiologici e psicologici del dolore, la gravidanza, il parto, il puerperio. Si parte infatti dal presupposto che ciò che non si conosce ingenera ansia e paura e che la paura è il primo anello della catena paura – tensione – dolore.
Nella seconda parte dell’incontro si insegna la tecnica del RAT Attraverso una progressione di esercizi la gestante impara un tipo di rilassamento che investe sia la sfera fisica che quella psichica e di cui può giovarsi già in gravidanza. Tale rilassamento verrà utilizzato durante il travaglio e il parto per renderne l’espletamento più rapido e meno doloroso. E’ provato che la madre ben rilassata aiuta il suo bambino a nascere con minor trauma rispetto a quella tesa e spaventata. Non ultimo, il fatto di apprendere una tecnica che può essere utilizzata in proprio, anche in assenza dell’operatore, dà alla futura madre un’autonomia e un senso di padronanza di sé nel momento in cui pone le basi del rapporto che la legherà al proprio figlio.

Prima seduta
  • Conosciamoci. Storia personale della gestante e della coppia. 
  • Presentazione del metodo
  • Tecniche di preparazione al parto
  • Presentazione per grandi linee del TRAINING AUTOGENO RESPIRATORIO (RAT) di Umberto Piscicelli, dei suoi presupposti teorici e degli obiettivi del metodo.
  • Gli esercizi RAT
  • L’atteggiamento psicologico
  • L’ambiente
  • Le posizioni
  • Svolgimento pratico del primo esercizio: Esercizio di rilassamento attivo e progressivo. Il futuro padre assiste, se lo desidera, allo svolgimento dell’esercizio perché possa essere parte attiva nell’esercitazione a casa.
  • Discussione e commenti sul vissuto dell’esercizio.
Seconda seduta

  • Psicologia della gravidanza e del parto
  • Il corpo che cambia: problemi psicologici per la donna e per la coppia.
  • Un fantasma tra noi
  • La sessualità in gravidanza 
  • Svolgimento pratico del secondo esercizio: Esercizio dell’immaginazione e della immedesimazione unitaria del corpo. Il futuro padre assiste, se lo desidera, allo svolgimento dell’esercizio perché possa essere parte attiva nell’esercitazione a casa.
  • Discussione e commenti sul vissuto dell’esercizio.

Terza seduta

  • La vita quotidiana in gravidanza, tra paure e false convinzioni
  • I disturbi più comuni in gravidanza
  • Svolgimento pratico del terzo esercizio: Esercizio della commutazione autogena. Il futuro padre assiste, se lo desidera, allo svolgimento dell’esercizio perché possa essere parte attiva nell’esercitazione a casa.
  • Discussione e commenti sul vissuto dell’esercizio.

Quarta seduta

  • Il trauma della nascita
  • Il dolore di parto: aspetti neurofisiologico e aspetti psicosomatici
  • La medicalizzazione del parto
  • Il padre in sala parto
  • Svolgimento pratico del quarto esercizio: Esercizio del respiro autogeno. Il futuro padre assiste, se lo desidera, allo svolgimento dell’esercizio perché possa essere parte attiva nell’esercitazione a casa.
  • Discussione e commenti sul vissuto dell’esercizio.

Quinta seduta

  • Da coppia a triade
  • La figlia diventa madre, la madre diventa nonna: problematiche aperte nel conflitto generazionale
  • Ritorno a casa: aiuto, e adesso?
  • Se non ho latte non sono una brava mamma?
  • Svolgimento pratico del quinto esercizio: Esercizio delle risposte paradossali e dell’abitudine. Il futuro padre assiste, se lo desidera, allo svolgimento dell’esercizio perché possa essere parte attiva nell’esercitazione a casa.
  • Discussione e commenti sul vissuto dell’esercizio.

Sesta seduta

  • La depressione dopo il parto: un male necessario?
  • La ripresa della “normalità” dopo il parto
  • Separarsi dal bambino
  • Permettere al padre di vivere il proprio ruolo
  • Il post partum e il puerperio
  • Lasciarlo andare
  • Svolgimento pratico del sesto esercizio: Esercizio del condizionamento semantico. Il futuro padre assiste, se lo desidera, allo svolgimento dell’esercizio perché possa essere parte attiva nell’esercitazione a casa.
  • Discussione e commenti sul vissuto dell’esercizio.

Settima seduta

  • Ripasso delle fasi del travaglio.
  • Ripetizione - con esercitazione pratica - dei comportamenti da tenere durante le contrazioni e tra una contrazione e l’altra.
  • Simulazione della fase espulsiva e di come utilizzare il respiro e la spinta. Il futuro padre assiste, se lo desidera, allo svolgimento dell’esercizio perché possa essere parte attiva nell’esercitazione a casa.
  • Discussione e commenti sul vissuto dell’esercizio.
Letture utili
Nel web